ALLA SCOPERTA DELL’ISOLA DELL’ASINARA
Accarezza un asino bianco, immergiti in acque cristalline, rilassati su cale nascoste, percorri sentieri immersi in un ambiente incontaminato, visita carceri di massima sicurezza, fai meravigliose gite in barca… l’Isola dell’Asinara è questo e molto, molto altro. Questo piccolo paradiso nel cuore del Mediterraneo ha sempre svolto una vita a sé stante, ed è proprio per questo che ancora oggi, sull’Isola dell’Asinara, la natura regna sovrana. Proprio per tutelare e conservare questo patrimonio di biodiversità, l’intera area nel 1997 è stata trasformata in Parco Nazionale.
In questo Articolo
Da Stintino e da Porto Torres verso l’Asinara
L’Isola dell’Asinara è collegata quotidianamente da traghetti e da barche, le quali partono principalmente da Porto Torres e da Stintino. Ogni anno il Parco attira una folta schiera di visitatori, i quali approdano sull’isola per effettuare delle escursioni a piedi lungo la ricca rete di sentieri, per darsi alle attività di pescaturismo, per godersi il mare sulle sue magiche spiagge e per tante altre diverse attività.
La storia dell’Isola dell’Asinara
L’Isola dell’Asinara, come anticipato, è rimasta così come la vediamo oggi proprio per il suo continuo ‘distacco’ dalla vita della terraferma. Se guardiamo a secoli e millenni indietro, si nota che l’isola non fu mai, per moltissimo tempo, un vero e proprio insediamento. Certo, delle aree di interesse archeologico come le Domus de Janas di Campu Perdu dimostrano che i romani avevano già anticamente frequentato l’isola. E sì, altre fonti non fanno che confermare che l’Isola dell’Asinara ha visto anche il passaggio di naviganti greci e di marinai fenici. Questo non deve certo stupire, in quanto l’isola si trova in un punto cruciale del Mediterraneo. Non ci fu mai, però, quello che potrebbe essere stabilito come un insediamento di larghe dimensioni e duraturo. Solo durante l’epoca medievale l’Isola dell’Asinara iniziò a conoscere degli insediamenti stabili: dapprima furono dei monaci camaldolesi, e poi fu il turno dei primi pastori sardi. La popolazione, però, non fu mai troppo numerosa. Pur con l’arrivo di alcune famiglie di pescatori liguri, infatti, nei 52 chilometri quadrati dell’isola non abitarono mai più di qualche centinaio di persone. Anche quella primitiva urbanizzazione, però, ebbe vita breve: nel 1885 il governo italiano decise infatti di convertire l’isola in una stazione sanitaria di quarantena, nonché in una colonia penale agricola. La popolazione fu quindi obbligata a lasciare l’isola, e la maggior parte delle famiglie decise di ripartire da zero fondando Stintino, dalla quale non a caso oggi partono le più conosciute escursioni all’Asinara.
La Fauna del Parco Nazionale
Da colonia penale l’isola si trasformò poi in un campo di prigionia (durante la Prima Guerra Mondiale), e poi in carcere, e quindi, negli Anni di piombo, in carcere di massima sicurezza. Questo comportò un lunghissimo periodo di segregazione, isolando sempre di più l’isola, permettendo così alla natura di continuare a dominare senza ostacoli intorno ai rari edifici delle Isola dell’Asinara. Basti pensare che la flora dell’isola conta circa 700 specie diverse, mentre la fauna si ferma poco sotto cifra 80, tra mufloni, cinghiali, asini bianchi, marangoni e gabbiani. Di tutto rispetto, ovviamente, anche la fauna marina: intorno all’isola nuotano infatti dentici, spigole, cernie, e aragoste, nonché delfini, capodogli e balenottere, la cui presenza ha dato il via al progetto ‘Santuario dei cetacei’.
Dalle bianchissime spiagge di Fornelli alle accessibili montagne dell’Isola dell’Asinara, dalle carceri alle torri aragonesi, il Parco Nazionale è tutto da scoprire: prenota la tua gita in barca, e goditi questo intrigante paradiso naturale nel cuore del Mediterraneo!