Cosa vedere a Stintino
Spiagge di sabbia bianchissima e acque cristalline: la deliziosa cittadina di Stintino può vantare uno degli scorci più belli dell’intero Mediterraneo. Posizionata all’estremo nord-ovest della Sardegna, in cima all’omonima penisola, Stintino attira ogni anno turisti provenienti da tutti il mondo, affascinati dalla natura selvaggia e incontaminata che circonda l’accogliente centro abitato. Il punto forte della piccola città, infatti, è proprio quello di trovarsi lontana dai più grandi centri urbani dell’isola, immersa così in un paradiso bucolico e marittimo che si preserva ancora inalterato. Del resto l’entroterra delle spiagge di Stintino era del tutto disabitato fino a poco più di un secolo fa. Sono del resto pochi i centri urbani di cui si conosce esattamente la data di fondazione: nel caso di Stintino, si tratta del 15 agosto 1885, giorno in cui il Governo italiano decise di istituire sulla vicina Isola dell’Asinara una stazione sanitaria marittima di quarantena e una colonia penale. Per fare questo, però, era necessario sloggiare le 45 famiglie che abitavano l’isola: grazie ad una modesta ‘regalia’ di 750 lire e soprattutto ad una forza di volontà inimitabile, la comunità di sfrattati costruì nel giro di pochi anni un nuovo centro urbano nelle prossimità di Capo Falcone. Nasceva così, dunque, questa meravigliosa cittadina. Ma quali sono i luoghi da visitare assolutamente a Stintino? E quali sono le migliori spiagge della penisola? Ecco le 10 cose da vedere in questa magnifica zona della Sardegna.
COSA FARE A STINTINO: 10 LUOGHI DA VEDERE ASSOLUTAMENTE
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Spiaggia della Pelosa
Chiedete al mondo intero qual è il posto che meglio simboleggia Stintino, e tutti quanti vi risponderanno con quel paradiso che è la spiaggia della Pelosa. Posizionata di fronte all’isola Piana e quindi all’Asinara, si contraddistingue per la sua sabbia bianca e finissima, che si tuffa in un’acqua turchese e trasparente come poche altre. Non a caso, del resto, quella della Pelosa è stata eletta più volte tra le migliori spiagge italiane, raggiungendo anche, tra le altre cose, il 4° posto a livello europeo. Completamente riparata dalla corrente, le acque calme che la lambiscono garantiscono un relax totale. Al turista distratto potrebbe sembrare di essere ai Tropici, ma a farlo tornare in Sardegna è prima di tutto la tipica vegetazione che circonda rigogliosamente la spiaggia, protetta da una magnifica macchia mediterranea. A dare il nome alla spiaggia è la torre aragonese del 1500 che svetta sul vicino isolotto della Pelosa, il quale è facilmente raggiungibile a piedi seguendo con attenzione un guado naturale che lo collega direttamente alla spiaggia.
Spiaggia di Ezzi Mannu
Tra le spiagge di Stintino non si può non annoverare questa bellissima spiaggia sul versante occidentale del golfo dell’Asinara. Più precisamente, la spiaggia di Ezzi Mannu è l’ultima delle spiagge di Stintino prima di entrare nel territorio di Sassari. Anche qui, il mare cristallino offre un panorama variopinto al turista, spaziando dal verde smeraldo al turchese, per perdersi poi in un azzurro chiaro. Si tratta di una spiaggia non molto larga, ma decisamente lunga: per ben due chilometri, infatti, la costa è coperta dalla sua luccicante polvere di quarzo bianco. (Questa foto di Spiaggia Ezzi Mannu è offerta da TripAdvisor
Cala Grande
Per chi, dopo queste stupende distese di sabbia bianca, volesse passare alle spiagge rocciose di Stintino, quella di Cala Grande è una scelta obbligata. Questa cala, incastonata tra due costoni di roccia, è una delle mete preferite dei sub e degli appassionati di snorkeling. Ad attirarli verso questa particolare spiaggia di Stintino è il fondale, anch’esso roccioso e ricco di curiosità nascoste e tutte da scoprire. Per la sua posizione nascosta, questa cala risulta scarsamente frequentata, garantendo una giornata di assoluto relax anche nei mesi estivi.
Cala Coscia di Donna
Pittoresca spiaggia dal nome particolarmente evocativo, è formata da ghiaia e ciottoli. Non è facilmente accessibile senza una buona mappa del posto, e proprio per questo risultata sempre libera. Meta privilegiata di chi vuole trascorrere qualche ora in piena tranquillità in mezzo alla natura più selvaggia, con la possibilità di fare dei bagni stupendi in un’acqua cristallina e tutta per sé. (foto di magneticimpulse)
Spiaggia delle Saline
Un’altra spiaggia molto apprezzata e al medesimo tempo poco frequentata è quella delle Saline. Si trova sul medesimo litorale della spiaggia Ezzi Mannu, e proprio come quest’ultima è molto estesa. Il nome della lunga spiaggia è da ricondurre alle vicine rovine delle antiche saline e dalle Torre delle Saline a nord. Ulteriore particolarità della spiaggia è la composizione mista della sabbia: alla classica sabbia bianchissima delle coste sarde si mescola infatti della sabbia cinerea, a formare una particolare combinazione luminosa. Ma nemmeno il mare color smeraldo è ovviamente da meno, solcato spesso, nelle giornate più ventose, da tavole da surf e Kitesurf.
Torre della Pelosa
L’intera Sardegna può vantare molte Torri Costiere, realizzate intorno al 16° Secolo per meglio difendere le proprie coste. Nei dintorni della zona di Stintino e dell’isola dell’Asinara, in particolare, ne esistono sette. La più famosa di tutte e la prima tra i monumenti storici da visitare a Stintino è sicuramente la Torre della Pelosa, simbolo stesso, come detto sopra, della spiaggia delle Pelosa. La torre in questione, alta dieci metri, è stata costruita nel 1678 dagli Aragonesi.
Torre delle Saline
Impossibile non vederla avvicinandosi in automobile a Stintino. Costruita nella seconda metà del 16° secolo per difendere l’isola dai pirati barbareschi, la Torre delle Saline incornicia perfettamente l’omonima spiaggia. La sua struttura cilindrica raggiunge gli 8 metri di altezza, e si dice che, già a partire dal 17° secolo, un imprenditore cagliaritano abbia trasformato la torre difensiva in una tonnara. (foto di @giusicasada)
Torre del Falcone
A differenza delle altre due torri qui citate, questa torre si trova piuttosto lontana dal mare. Nello specifico, la Torre in questione si trova sul punto più alto del promontorio di Capo Falcone, e domina indisturbata la spiaggia della Pelosa e persino l’Isola dell’Asinara, dai suoi 189 metri di altitudine. Per raggiungerla è possibile seguire un sentiero piuttosto tortuoso che, dall’estremità di Capo Falcone, porta gli escursionisti in mezzo alla macchia mediterranea e quindi fino alla torre. Il panorama, come si può immaginare, ripaga mille volte il contenuto sforzo della salita.(foto di @tonidessena)
Museo della Tonnara
Posizionato sulla Strada Panoramica che porta a Stintino, il museo è stato aperto nel giugno del 2016. All’interno della struttura il visitatore potrà immergersi nella storia stessa di Stintino, città legata a doppio filo con la Tonnara delle Saline: attraverso un viaggio sia musicale che audiovisivo, i turisti impareranno le fascinose vicende che hanno segnato la storia di Stintino e dell’Asinara. Dagli abiti d’epoca ai diari dei pescatori, dagli attrezzi tipici delle tonnare alle fedeli riproduzioni delle barche, i visitatori sono invitati a tuffarsi in un passato fatto di tenaci sfide tra l’uomo e il mare.
Nuraghe di Unia
In tutta la Sardegna esistono circa 7.000 Nuraghi, eretti tra il 1.500 e il 500 a.C. Testimonianze della particolare cultura delle popolazioni sarde in epoca protostorica, queste costruzioni sono delle torri dall’altezza variabile, dai 4 metri fino ai 18 metri del Nuraghe di Santu Antine. L’area tra Porto Torres e Stintino è particolarmente ricca di resti nuragici: la struttura conservata nel modo migliore è molto probabilmente il Nuraghe di Unia.
Se volete potete approfondire lo storia di questo nuraghe potete visitare il sito Nuragando https://nuragando.altervista.org/nuraghe-unia-stintino/
(foto di nuragando)
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